domenica 28 febbraio 2010

ci stiamo riposando a San Giovanni Rotondo

...a volte tutto diventa troppo e così, in questo pomeriggio di domenica grigiolino...io odio il pomeriggio della domenica, ci stiamo riposando in un alberghetto....avremmo potuto lanciarci alla ricerca di accoglienze per i pellegrini ma abbiamo rimandato tutto a domani sentendo che per oggi abbiamo fatto abbastanza e...dobbiamo fermarci un attimo!
Sta mattina è stata su e giù per le pietraie di questo angolo di Gargano...questa volta guidava un arcangelo, siamo salite di grado negli accompagnatori, così Gabriele, che sa tutto dei luoghi e di tutta la ricchissima cultura del Gargano, ci ha portato a vedere come tagliare per campi in una tappa e arrivare al Monte per un percorso che vi farà impazzire di piacere! Il cielo era lattigginoso e il mare si distingueva a mala pena dal cielo ma ci siamo immaginate cosa siano questi posti, il sentiero in cima ai colli quando tutto è azzurro, sotto e sopra! Veramente un arrivo spettacolare che evita chilometri e asfalto...l'asfalto si camminerà solo dove non è possibile altrimenti, così come in tutte le altre tappe del cammino...poi, lassù, una chicca bellissima: Santa Maria degli Angeli, una chiesina che nelle leggende è ovviamente legata a Francesco e che è veramente un Luogo splendido...non siamo andate alla grotta...ce la teniamo ancora in caldo, vogliamo arrivarci bene, non affannate. Gabriele ci ha coperto di info sui pellegrinaggi locali che sono ricchissimi di canti, preghiere e rituali. Anche padre Mario di san Matteo in Lamis mi ha dato un libro fantastico in un italiano frammisto al dialetto di un pellegrinaggio tradizionale dal basso Molise...insomma se volevo avere info sui pellegrini garganici ora ne ho a non finire!
Un'anteprima, il pellegrino al Monte dell'Angelo ha sul bastone una penna...povero ricordo di un pellegrinaggio ad una grotta vuota...Padre Mario mi diceva ieri una cosa che mi è molto piaciuta e che voi, pellegrini, potete capire bene..."Non si va dall'angelo, l'angelo accompagna verso Dio, assite il pellegrino, lo indirizza, lui non è la meta" Che cosa bella! Va in pari con quello che prima di addormentarmi pensavo qualche sera fa...il cammino di Francesco non finisce con delle reliquie, non finisce alle ossa di un santo finisce in un vuoto, un vuoto profondo dove solo la Fede può riempire gli spazi...vuoto di una grotta, vuoto del cuore, nulla...un nulla mistico...in nessun altro posto poteva terminare il cammino di un mistico come Francesco...in una grotta nelle viscere della terra, a picco sul mare, su un monte...c'è tutto e da lì si può volare, lì ci si può immergere nella caverna del cuore...poi...poi...poi

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