venerdì 17 settembre 2010

tutti gli anni parlo di lei...la "mia" Hildegarde di Bingen

...ma non ricordo se vi ho mai scritto come la scoprii...fu a Londra dove vivevo, passai davanti al grandissimo negozio di dischi in Picadilly ed invece di vedere nelle vetrine nasti e dischi (i cd non esistevano ancora) di musica rock...c'era una vetrina intera di Gregoriano femminile...che cosa strana! Ne comprai uno, ho sempre amato il Gregoriano...c'era chi mi prendeva in giro perchè in casa mia i nastri di Gregoriano li sentivo per giornate intere...è musica oggettiva, il meglio della cristianità mai più raggiunto se non, forse, da Bach e da Mozart...l'abate del monastero buddhista dove ho vissuto un pò era geloso...in quella forma di Buddhismo la musica è considerata una distrazione della mente e così andavo con il mio registratore nel bosco fuori dal recinto del monastero ad ascoltare i miei nastri o a suonare il flauto (sigh non lo suono più e non esce più nemmeno una nota dal mio "bambino d'argento" come lo chiamavo) ed un giorno passò di lì e mi disse: "Sono meglio di noi?!"...e io risposi:"Decisamente sì!" E mi diede ragione....ho divagato...Hildegarde dicevamo, un gegno dello Spirito....non sto a raccontarvi di lei....andate a cercarvela se vi interessa, allora in Italia non si trovava niente ora ci sono tanti libri, vi basti, per chi non lo sa, che era: una grande musicista, erborista, medico che usava anche la cristalloterapia, oratrice (parliamo del secolo 1100 e vescovi e papi la stavano ad ascoltare) intratteneva una corrispondenza con San Bernardo da Chiaravalle...fondava monasteri e dettava le sue visioni...carattere forte e femminilissimo....insomma un GIGANTE!...
Attenzione! Poi se comminciate a leggere di lei non smettete più! Ufficialmente non è mai stata canonizzata...ma è da lei anche post mortem...la Chiesa la considera santa comunque, si imponeva e si impone con la sua personalità prorompente...una cosa che mi fa tanto ridere di lei è un episodio che accadde quando lasciò il monatero originale per fondare quello di Bingen...l'abate benedettino a capo del monatero confinante con il suo non la voleva lasciare andare....tanto denaro e proprietà arrivavano dalle doti delle monache...Hildegarde aveva uno dei suoi monaci come "segretario" a cui dettava le sue visioni...l'abate per farle dispetto richiamò il monaco e lei...inforcò il cavallo andò al monastero maschile e si riportò il monaco a Bingen!!
Vi immaginate la cosa trasposta ai nostri giorni?!
Chissà se le direbbero.... "i frati non ti dicono quello che pensano di te direttamente perchè gli fai paura"...EH EH!
Cosa che prova che nel medioevo le donne, in fondo, erano più valutate di ora...ma ve la vedete una Chiara di ora tener testa a due papi?! Mah.....

ma poi ho letto quello che i "Santi del giorno" dicono di lei e allora lo trascrivo perchè mi piace!
Certi vescovi tedeschi non la sopportano. Ildegarda, decima figlia dei nobili Vermessheim, con la voce e con gli scritti s’immischia in problemi come la riforma della Chiesa e la moralità del clero. E poi ne discute pure con maestri di teologia. Ma sono cose da monaca? La sua risposta è sì. Sono cose da donna e da monaca. Nel monastero di Disinbodenberg i suoi l’hanno portata all’età di 8 anni, come scolara. Poi è rimasta lì, prendendo i voti con la guida della grande badessa Jutta di Spanheim; e nel 1136 l’hanno chiamata a succederle. Dal suo primo monastero ha poi diretto la fondazione di altri due nell’Assia-Palatinato; quello di Bingen (dove lei si trasferisce nel 1147) e quello vicino di Eibingen, fondato nel 1165.

Questa è l’Ildegarda organizzatrice. Poi viene l’Ildegarda ispirata, la mistica, quella di tutte le sorprese. Ha visioni, riceve messaggi e li diffonde con gli scritti. Dopo le prime esperienze mistiche, ne ha scritto a Bernardo di Chiaravalle, e non poteva trovare miglior consigliere. Bernardo non s’inalbera, come quei vescovi tedeschi, di fronte a una donna che discorre del cielo e della terra. Anzi, la capisce e le fa coraggio, aiutandola pure a non perdere la testa: le vicende soprannaturali non dispensano dal realismo e dall’umiltà.
ldegarda diffonde racconti delle sue visioni; e, in forma di visione, tratta argomenti di teologia, di dogmatica e di morale, aiutata da una piccola “redazione”. Esaltando le “opere di Dio”, include tra esse le piante, i frutti, le erbe: e la sua lode si traduce in un piccolo trattato di botanica.
Ma soprattutto Ildegarda insegna a esprimere l’amore a Dio attraverso il canto. Con ogni probabilità è la prima donna musicista della storia cristiana. Suoi i versi, sua la melodia, prime esecutrici le monache di Bingen; poi quelle di Eibingen, e di tanti altri monasteri benedettini. Ma non stiamo raccontando qui una storia antica: la musica di Ildegarda, dopo novecento anni, si fa nuovamente sentire ai tempi nostri, ripresa e divulgata dall’industria discografica.Ildegarda vive e lavora fino alla sua età più tarda, sognando una Chiesa formata tutta di "corpi brillanti di purezza e anime di fuoco", come le sono apparsi in una visione; e liberata dall’inquinamento di altri cristiani che le sono pure apparsi: "corpi ripugnanti e anime infette".
Tra i grandi artefici di purificazione nel mondo cristiano, bisogna mettere in primo piano anche questa donna appassionata. Dopo la morte si era avviato un processo di canonizzazione, che però è stato interrotto. Ma il culto è continuato. Ancora nel 1921 è nata in Germania la congregazione delle Suore di Santa Ildegarda.


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