lunedì 16 maggio 2011

chissá dove sono e se sono ancora al mondo?!




sono tornata a Budapest, pioveva troppo per andare al Balaton e di lunedí i musei sono chusi ma qui potevo fare altri giri...le foto eccetto una di un cappuccino enorme...per alleggerire le cose (quando mi hanno chiesto come volevo il capuccino se small, medium or large...non capendo cosa intedessero ho detto medium, cosí per stare in una via di mezzo, e mi sono beccata un cappuccino fatto di 3 esperessi e un mezzo litro di latte! Guardate la proporzione con la custodia della mia macchina fotografica!) per alleggerire i pensieri perché oggi, forse anche il cielo grigio non ha aiutato, é stato un giro della memoria sia mia che dell'umanitá, dell'infelice umanitá...


Ieri avevo fotografato questo monumento emblematico...1956...e come me lo ricordo! Mio papá era vice sindaco di Ravenna, mia mamma in ottobre 1956 aveva un pancione di 7 mesi per mio fratello, ed io ero una bimba di non ancora 5 anni...un giorno casa nostra si riempí di gente che parlava una lingua incomprensibile, papá mi disse che erano da noi perché a casa loro erano successe delle brutte cose e non ci potevano piú vivere...erano gentili, mi prendevano in braccio e mi cantavano delle canzoncine, la mamma aveva fatto dei dolci e li distribuiva a questi sorridenti stranieri...chissá dove stavano, dove poi sono andati, se sono ancora vivi...quel giorno erano a casa mia in tanti perché non potevano piú vivere a casa loro...oggi ho visto il quartiere dove la rivolta inizió, ho letto di un massacro durante e dopo...e quella diffusa tristezza che si respira qui mi é sembrato il genetico ricordo di tante oppressioni...in corriera non volava una mosca, un silenzio fondo, occhi tristi, poche risate in giro, gli innamorati girano tenendosi per mano senza sorridere, in silenzio...poi se provi a scherzare si animano come se avessero solo bisogno di una scintilla ma é vero quello che dice la mia guida e che mi confermava Emese, gli ungheresi, in generale, sono un popolo triste come se si portasse dei pesi sulle spalle...lei non si capacita di come i polacchi nonostante tutto siano piú allegri...poi, tanto per alleggerirmi, sono andata a vedere la grande sinagoga (é seconda solo a quella di New York e... giú con i racconti delle deportazioni e dei massacri....nelle foto vedete anche un salice piangente di acciaio con su ogni foglia il nome di una famiglia che non é tornata....


meglio tornare a casa!!! Emese che nel blog che non é partito vi dicevo era andata...in Italia per il weekend é di ritorno...in corriera per portare alla mamma un enorme spremi pomodori, viaggio pesantissimo...ora riposa per il weekend abbiamo in programma le sue grandi pianure...che bello! Ciao carissimi e...stiamo su...gli italiani comunque sia sono allegri...chissá come sono andate le elezioni e se possiamo essere piú allegri?! Per favore informatemi! (lo so che posso guardare in internet ma vorrei un vostro vivo commento, mi fido di piú)




















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