domenica 15 maggio 2011

da un luogo dal nome impronunciabile, Kecskemét



dovevo andare sul Balaton ma la mattina prometteva pioggia e cosí alla stazione delle corriere ho cambiato idea e sono venuta qui nel centro sud dell'Ungheria, sul bordo delle grandi pianure...ma come possono essere piű pianure di cosí?! 4 ore di corriera su strade diritte in mezzo a pianure e foreste, campi di grano e vigne a perdita d'occhio...tutto piatto...e ora capisco perché questa terra ha fatto gola tutti: strategicamente cuore dell'Europa dell'Est, fertilissima, ricca d'acqua con nessuna montagna che la protegga...un destino da invasi! L'altro giorno Emese mi diceva che dalla prima battaglia che Attila perse é stata tutta una discesa, l'Ungheria ha poi sempre perso...eppure oggi qui c'é stata una sagra e cantavano e suonavano dei tamburi tipo cembali e...facevano paura, erano suoni di guerra tipo i tamburi e le cornamuse scozzesi, paurosi! Ho la bocca che sa d'aglio, ho mangiato alla sagra una specie di crescentina spalmata di aglio, panna acida e formaggio...una bomba che mi ci vorrá a digerire! Ora vado a visitare le chiese della cittadina verdissima, piena di alberi, sono un in un bel alberghetto modernissimo e accogliente dentro e casetta antica fuori...la guida della Lonely Planet non perdeva un colpo in India e non li perde nemmeno qui...ma i prezzi sono come in Italia...la bazza dell'Est mi sa che sia finita ciao carissimi.....Dio l'aglio!

















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