giovedì 7 giugno 2012

l'Emilia-Romagna terra di biciclette....

Da quando questa associazione di ciclisti di Rimini, "La pedivella" fece il Cammino dalla Verna a Poggio Bustone mi arriva la loro newsletter e trascrivo volentieri qui il loro appello...il loro voler "Regalare il Cammino di Santiago" a un ciclista pellegrino terremotato...
Terra di biciclette la nostra, piatta, piena di argini su cui pedalare lentamente, invasa dai ciclisti domenicali di tutte le età con biciclette leggere da corsa, per cui andare in macchina la domenica mattina è un'impresa per evitare di mettere sotto qualcuno. Il primo regalo veramente significativo della mia vita fu una bicicletta rossa fiammante per l'esame di quinta elementare...avevo imparato ad andare in bicicletta su quella del custode del palazzone dove vivevo stando in piedi sotto il cannone (che era un'impresa anche per chi già ci sapeva andare), ma...era l'unico modo per imparare...in casa non c'erano soldi per una biciclettina. La prima automobile l'acquistai a 40 anni...non ne sentivo la necessità prima, dicevo: "Costa mantenerla e poi dove si parcheggia? Quando viaggio prendo: bus, treno, aereo o condivido le spese con la macchina di un amico...in città è meglio la bici!" E a Ravenna in bici ci andavano, o forse ci vanno ancora, anche le signore in pelliccia magari per andare in piazza a comperare due etti di tortellini e bere un'aperitivo con le amiche, mentre la "filippina" fa la spesa vera. Quasi alla "Amarcord" ricordo i funerali in bicicletta: l'andata tenendola di lato, a piedi, con un gran mazzo di garofani rossi sul manubro. Socalisti, Comunisti e Repubblicani condividevano il rosso come colore di fondo delle bandiere, e ho sempre pensato che, da qualche parte, vi fosse una produzione di "garofani rossi solo per la Romagna"perchè non li ho mai più visti fuori regione. Poi, finito il funerale, si tornava pedalando avvolti dai malsani miasmi delle fabbriche, per me l'odore di raffineria di petrolio sarà sempre: "Odore di cimitero". Con la bici si facevano anche le "Uscite scout" o si andavano a prendere i margheritoni gialli sui bordi dei fossi in settembre, dopo che, d'estate, si era andati avanti e indietro dalla spiaggia con la bici e quei ritorni con il sole al tramonto in faccia erano tanto faticosi, poi c'era anche il "passaggio sul cannone" del ragazzino che ti piaceva ed era poco importante che il cannone ti segasse le chiappe...lui così ti abbracciava!...Insomma, prima che si parlasse di: "Mobilità sostenibile" un'intera regione ha sempre pedalato per cui, questa idea di "Regalare Santiago a un terremotato", la trovo proprio carina, decisamente regionale e fattibile, mi piacerebbe poi sapere se la cosa è andata avanti...informatemi!

Ciao a tutti,
ci facciamo risentire dopo qualche tempo, passato con l’orecchio teso verso quella terra così vicina a noi e così maltrattata dagli eventi. Dovevamo sentirci anche per stringere i tempi e completare la formazione per l’imminente viaggio a Santiago, abbiamo atteso qualche giorno per far “stabilizzare la situazione” di quanti hanno ancora intenzione di unirsi a noi. Si capisce che non è un momento facile per lasciare casa, quindi la massima comprensione per chi non se la sente più di partire. Ci piace però segnalare che, al contrario, in qualcun altro i recenti avvenimenti hanno rafforzato la voglia di partire, proprio per la consapevolezza della assoluta fragilità umana “rinnovata dal terremoto”. In effetti basta davvero poco..
Ma non basta, fedeli al nostro spirito di servizio, abbiamo volentieri aderito alla proposta giunta da un vecchio pellegrino saggio: ospitare “un pellegrino terremotato” per dargli modo di ringraziare per la sua vita salvata o quella di un suo familiare.
Lo farà lui, ma in realtà lo farà per tutti noi.
Ogni giorno, infatti, abbiamo la prova concreta della nostra precarietà, forse non ce ne rendiamo conto o non vogliamo, ma chi è uscito vivo da una tragedia del genere è certamente più sensibile e saprà rappresentarci al meglio..
Se il numero delle prenotazioni salirà, utilizzeremo la gratuità concessa dalle agenzie, per questo nostro “inviato” e qualora non fosse sufficiente potremo chiedere la collaborazione di chi vuole sentirsi parte di questo piccolo ma significativo gesto.
Su questo tema è partita una campagna di segnalazione alla stampa locale, per cercare il protagonista, suo malgrado, di questo gesto di gratitudine. (vedi nota in fondo). Se ne vedremo i frutti, sarà la prova che questo viaggio, nonostante la crisi e le tragedie si deve fare, lo abbiamo sempre detto che andare a Santiago non dipende mai solo da noi, c’è sempre bisogno di una “grande mano”.
Per concludere: assicuriamo la massima comprensione per chi non se la sente più di partire, mentre sollecitiamo gli indecisi a farsi coraggio e chi è con noi a ribadire la propria presenza e la condivisione del progetto, qualora si riuscisse a portarlo a temine.
Ci piacerebbe sentire anche le opinioni di molti di Voi, su questo e su altri temi, per sapere se la nostra linea di pensiero è condivisa o meno ed aprire un confronto.
Grazie del vostro tempo e a tutti “BUON CAMMINO”.

Vinicio / La Pedivella


_____________ Segnalazione alla stampa locale ______________

Pellegrino “terremotato” - Dopo il sisma, solidarietà concreta "per l'anima"

Spettabile redazione,

scrivo a nome de La Pedivella, l’associazione sportiva che, a Rimini, fa camminare e pedalare almeno 250 persone ogni settimana, sottraendole all’abraccio del divano di casa. Oramai in città ci conoscono un po’ tutti o perché ci incontrano, un gruppo così grande non passa inosservato, oppure perché qualcuno gli ha parlato di noi o è già dei nostri.

Non c’è bisogno di ricordare quanto fa bene il “semplice camminare”, dalla diminuzione dell’uso delle medicine, ai benefici alla circolazione, al tenere sotto controllo le calorie.. noi ci mettiamo qualcosa di più, attraverso un articolato programma mensile, creiamo occasioni di incontro, momenti dedicati alla cultura, approfondimenti di su alcune discipline, evoluzioni di alcune di esse come ultimamente è successo per il Nordic Walking, la camminata con i bastoncini che sempre più spesso si vede praticare in giro.

Tutto questo, ci teniamo particolarmente a ribadirlo, GRATUITAMENTE. Non solo perché per camminare con noi non si paga nulla, la gratuità sta nel fatto di sentirsi liberi di partecipare o meno, diversamente da quanto succede per la palestra o la piscina: “..oramai ho pagato un mese, mi tocca andare..” Con noi non c’è nessun mi tocca, si viene se si vuole, e alle nove di sera, chi c’è c’è, si parte, senza prenotazioni, senza costrizioni, solo con la voglia di camminare e di incontrare, una sola o tutte le 150 persone del gruppo.

Tra le occasioni di “muoversi” che creiamo in giro nel territorio e fuori, c’è da sempre il Cammino di Santiago. Fedeli al nostro spirito, anche per il cammino, che da secoli porta gente di tutte le età e le condizioni sociali sulla tomba di San Giacomo, e che è uno dei tre pellegrinaggi cristiani del medio evo, proponiamo una formula che aiuti a vivere questa “avventura” a “propria misura”, ci sarà infatti, il pullman di appoggio che all’occorrenza darà una “mano”. In realtà, poi, nessuno lo usa, perché arrivare a Santiago con le proprie gambe è la più grande soddisfazione. La conquista delle meta, tira fuori da se stessi, forze sconosciute, e poi, poterlo raccontare, sarà la prova di chi si è veramente: uno che alla sabbia delle Canarie ha preferito il sudore e la polvere dei sentieri della Galizia.

Su questo, se credete, si potrà sicuramente approfondire, magari incontrandoci, quello che ci preme soprattutto ora, è dare un aiuto concreto a qualcuno di nostri sfortunati corregionali. Anche se il tempo a disposizione è oramai poco e la ferita è “ancora fresca”, ci piacerebbe ospitare nel nostro pullman qualcuno che voglia giungere a Santiago per ringraziare, che a lui o qualche congiunto sia stata risparmiata la vita. O chi volesse chiedere qualcosa a San Giacomo o chi, per una qualsiasi ragione, che sia la fede o la voglia di scappare e incontrare altra gente, si senta “chiamato” così lontano. Forse non è così facile capire questo “bisogno di partire” verso quel luogo, ma conosciamo tanto bene la materia da poter affermare che ne vale la pena. Siamo però altrettanto sicuri che, per chi è già stato a Santiago, per chi ha vissuto quei valori di solidarietà gratuita, sarà una gioia restituire un po’ di quelle attenzioni che ha ricevuto.

In sostanza siamo qui a chiedervi di diffondere questo nostro desiderio di solidarietà applicata parlandone nelle vostre trasmissioni, facendo conoscere il nostro programma di viaggio e quello che vorremmo farci stare dentro. Qualora il numero dei partecipanti sia sufficiente saremo ben lieti di ospitare un “pellegrino terremotato” a nome di tutti quanti soffrono per l’immane tragedia capitata, che, bisogna prenderne coscienza, stavolta è capitata veramente poco lontano da noi.

Ci affidiamo anche a Voi per cercare il “protagonista” suo malgrado, di questo viaggio del ringraziamento attraverso le storie che vi giungono in redazione.

Per quanti attendono questo momento è davvero importante partire, renderlo più significativo con un piccolo gesto renderà il viaggio ancora di più indimenticabile.



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