lunedì 2 luglio 2012

ieri...il giorno degli addii-arrivederci






































































































































































































...ieri, quello che ci hanno detto essere stata la giornata più calda (ma non pare perchè oggi è tale e quale) ci sono stati degli addii, degli arrivederci che avevano in comune il sapore del sacro. La mattina l'ultima Messa ad Assisi di Brother Tom il caro amico frate anglicano che se ne andrà a Longisland lasciandoci un pò orfani: la sua congregazione e me amica dai suoi primi giorni qui. Tom è una persona dolcissima, si è fatto voler bene da tutti anche dalla gente per le strade della piccola città che lo conosce per quel suo sorriso del cuore che non ha mai "risparmiato" nessuno, per la sua istintiva simpatia e accoglienza. Così gli si è detto addio nella chiesina di san Leonarduccio prestata agli Anglicani, la Messa, un piccolo rinfresco e l'immancabile pranzo alla pizzeria i Monaci dove la congregazione è sempre andata a proseguire la convivialità dopo la Messa. Mary, una di loro, ha avuto una bellissima idea, il nostro regalo è stato un libro pieno delle nostre foto, delle foto degli amici, con sotto una frase, una poesia un ricordo di questi suoi 7 anni fra noi. Nel caldissimo del primo pomeriggio l'ho abbracciato dicendogli: "Io spero di rivederti in questa vita ma se così non fosse, il primo che arriva ...di là aspetta l'altro, promesso!"


Poi ...un altro addio toccante e dolcissimo...un arrivederci in un cielo blu pieno di nuvolette bianche dal fondo piatto e la sommità a ricci del Tibet, nella cappelluccia delle Sorelline una preghiera condivisa e di ognuno come sapeva, per il piccolo Tenzin, il bimbo che è in cielo, di Eugenia e Gendun. Tanti amici: cristiani, buddisti...amici, di questa coppia che ha affrontato una prova durissima con la grandezza dei maestri. Eugenia mi aveva chiesto di leggere una lettera di una sua amica Clarissa eremita e anche la preghiera che lei ha composto per il bimbo, bellissima. Ma quello che più mi ha commosso è stato fare l'interprete a Gendun che ha raccontato come ha vissuto tutto questo, la cosa più tenera di questo monaco buddista catapultato in un mondo che ha un concetto del vivere e del morire diametralmente opposto a quello dei tibetani, è stato quando ho tradotto: "Sono buddista, so che tutto è impermanenza, ma lui era il mio bambino, io il suo papà, l'ho tenuto in braccio e...non è stato facile." Tenerissima e umanissima ammissione della sua fragilità vissuta con grandissima dignità. Un papà e una mamma che hanno detto: "Grazie per il grande privilegio di averti avuto con noi..." Addii, arrivederci, di questo "Grande gioco" che è la vita. Affetti, amori, amicizie, una mescolanza di religioni, di modi di vedere la vita...e, in tutto il giorno, in me c'è stato un pensiero: "Che fesseria è questa delle divisioni di razze, credo, pensieri, riti?! Io, se mai lo sono stata, non voglio più farne parte! Quello che mi interessa è l'Uomo così com'è con i suoi tentativi di volare, con i suoi voli, tutti belli, verso il Cielo, con i suoi tentativi di spiegare l'inspiegabile; fragile, piccolo, grande allo stesso tempo. Con il suo dolore e la sua gioia, con il suo cammino a volte incomprensibile fatto di incontri, di spostamenti sul corpo di Madre Terra perseguendo un disegno che, a volte, non si capisce perchè sia così ma che è quello che chiamiamo vita. Tentativi di volo: anglicano, cattolico, buddista...tutti tentativi di volo, dove la sola cosa che conta è la sincerità del cuore...perchè il Cielo Sa!" E poi si è formata in me una sorta di promessa a me stessa: "Non mi farò mai più definire, non mi definirò mai più, abbracciando la "religione" del "Così è se vi pare" opponendo al tentativo di incasellamento una frase che mai mi è stata più chiara: "Tu lo dici..."...per rispetto, per meraviglia, per stupore nel confronto dei "tentativi di volo" miei e di tutti gli altri...nell'impermanenza della vita, nella sua fragilità e nella sua misteriosa grandezza"...arrivederci amico caro brother Tom, arrivederci fiorellino divenuto una stella Tenzin...la mia vita si è incrociata con la vostra e una vostra traccia mi è rimasta attaccata addosso e, in questa trama sottile che è il tessuto della vita, questi incroci hanno creato un puntino luminoso, ve ne sono grata e...ci ritroveremo, ne sono certa!

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