domenica 24 febbraio 2013

scrutatori per bisogno...che ricordi!

ne parlano tutti TG, i seggi sono pieni di chi ha bisogno di questo lavoro più che precario...e così, come il vestitino della Caselli al Festival ha fatto partire una ridda di ricordi, così mi è venuta in mente la Giannina, la mamma, segretaria di seggio...per bisogno. Ora fa scalpore perchè i numeri sono alti, allora forse erano meno, ma di certo la mamma lo faceva per bisogno e quei pochi soldi andavano ad accumularsi con pochi altri per quel "maledetto mutuo" che la faceva tanto penare. Io mi stimavo molto, avevo e, in fondo ho ancora, un grande rispetto per lo Stato e lei, per qualche giorno, era un suo funzionario! Lo faceva con il "dadone" il caro, carissimo marito della "dada" questa figura di zia acquisita che ha segnato tutta la mia infanzia, vicini di casa, quando nacqui e, per sempre, amici e molto di più, parenti acquisiti. Il dadone lavorava in banca ma era stato pure carabiniere, veniva dall'alta Toscana, dalle colline del pistoiese mentre la dada, dal Molise, dai paesi di origine albanese e...mi cantava le ninna nanne in quella strana lingua. Il dadone, presidente di seggio, chiamava sempre la mamma come segretaria...sapeva dei nostri magri denari, e so che si divertivano molto al seggio mentre noi, mio fratello ed io, nei giorni elettorali andavamo a mangiare dalla dada; loro mangiavano panini al seggio. Fu così che la mamma mi raccontò divertitissima di una elettrice di nome Rosa Culetto...che quando votò fu chiamata dal dadone, dal suo forte accento toscano, con il "Vota Culetto Rosa"...dopo so che è divenuta quasi una barzelletta che è circolata dappertutto ma, so per certo, che esiste davvero, o esisteva, una donna dal nome tanto infelice! Questo avveniva a Ravenna mentre, a Bologna, la zia Giorgina faceva la rappresentanti di lista...o Dio per la DC!! La zia era un pò fanatica...poverina in effetti il suo orgoglio al seggio era comprensibile, aveva una gamba sciancata dovuta alla lussazione all'anca di nascita che nel 1915 non si curava e una lieve poliomelite sulla stessa gamba che la faceva zoppicare sempre di più invecchiando e aveva dovuto abbandonare il suo lavoro al Municipio di Bologna, di cui era molto orgogliosa, durante la guerra quando, per i terribili bombardamenti di Bologna, l'intera famiglia si era trasferita in collina, a Castiglione dei Pepoli, dove mia mamma insegnava disegno nelle medie...lei non voleva partire, il suo lavoro le piaceva e avrebbe rischiato la vita pur di non perderlo ma da sola non poteva restare e così perdette il posto che, dopo la guerra non era più disponibile. Così si era rassegnata a lavorare nella cappelleria di famiglia, questa era l'orgoglio dell'altra zia, la Renata, ma a lei non era mai piaciuto...ma che poteva fare? Così, quella fascia al braccio con lo scudo crociato era un "essere pubblica" e fare una cosa da sola. Lo capisco solo ora ma quanto la criticavamo! Un ricordo ancora precedente risale a quando mio papà era morente e io fui trasferita a casa dei nonni e delle zie a Bologna, avevo 7 anni. Un giorno trovai vicino a dei bidoni del "rusco" le immondizie, tante riviste impilate. Io fin da quando ho imparato a leggere sono stata un'avida lettrice con grande rispetto per tutta la carta con caratteri sopra, così portai a casa una manciata di riviste. Non potete immaginare l'orrore della Giorgina! Erano riviste comuniste! Di sicuro del vicino che era un membro del PCI e da cui andavo a giocare tutti i giorni visto che la figlia era mia compagna di scuola e buona amica...ora, il dubbio è se la mia zia DC veramente credesse che "i comunisti mangiano i bambini" ricordate che siamo negli anni '50 e questo si diceva, forse non lo credeva visto che mi si lasciava andare a giocare in una casa dove nessuno ha mai osato darmi nemmeno un morsicino...però il dubbio doveva averlo. Per fortuna la mamma mi faceva il "controcanto" visto che mio papà aveva tanti amici del PCI e perchè aveva una mente molto ma molto più aperta di tutta la sua famiglia, cosa che mi ha fatto sempre  pensare di aver "scelto la sorella giusta" per venire al mondo. Così, con la mamma, tutta la vita abbiamo riso del fanatismo di sua sorella più grande. Povera Giorgina, spero proprio che dove sta le sue gambe la facciano correre e che non abbia più bisogno di una fascia al braccio per sentirsi qualcuno. Ora piove tanto...speriamo che la gente vada a votare lo stesso, dicono che almeno in Lombardia e Lazio le presenze al seggio sta mattina sono state molto superiori a quelle delle precedenti politiche...speriamo! 

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