domenica 21 aprile 2013

Ricordi lontani

tanto lo sapete che quando voglio rilassarmi apro youtube...a volte non so che vado cercando, a volte passo da una pagina all'altra...specialmente ora che la connessione magicamente gratuita al wifi del vicino mi permette di farlo.
Così oggi sono "planata" su Cat Stevens e questo suo lontano disco e un cassetto dei ricordi si è aperto. Avevo 29 anni e alle spalle una vita di provincia che mi soffocava, un lavoro che non amavo, un amore sbagliato e la voglia di fuggire via... e il tutto aveva prodotto una conseguente gastrite nervosa e una specie di asma, sempre nervosa, che "magicamente" sparirono il giorno che diedi le dimissioni per poi, qualche mese dopo un'estate a fare la cameriera in un rifugio sulle colline bolognesi, che già mi aveva dato ossigeno e voglia di vivere, presi un aereo e andai in Inghilterra, così, senza sapere una parola di quella lingua e con in tasca i soldi per sopravvivere un mese...il primo salto della mia vita, di certo il più entusiasmante e, nel contempo, il più pauroso. Planai docemente (e chi lo poteva immaginare?!), in un mese avevo: lavoro anche se da struscia pavimenti in una clinica, che comunque mi permetteva contando gli spicci e mangiando da schifo, di sopravvivere (mangiavo toasts con il più fetente dei paté di maiale sopra...anche perchè preferivo spendere i soldi per andare All'Art Cinema, che era il cinema universitario in cui ho visto film sensazionali di tutto il mondo, altro ottimo modo per imparare una lingua); una bella calda cameretta nella casa di una dolce padrona di casa con cui comunicavo all'inizio in francese e che divenne subito amica; una bicicletta; un corso d'inglese al pomeriggio e...un grande amore di nome Nigel (non esiste nome più inglese di questo) con cui...comunicavo in francese ma che divenne assieme a: la mia padrona di casa, gli insegnanti della scuola e le altre sgura pavimenti il mio migliore insegnante perchè...essere innamorati è il modo migliore per imparare una lingua...ed era il tempo di questo disco e sui suoi testi ho studiato...ho imparato a cantarli...altro modo ottimo per imparare la pronuncia e i legami fra le parole perchè si deve andare a tempo.
Avevo una gonna di cotone bianco avorio cosparsa di fiori gialli e arancioni, con grandi tasche...ero molto più magra di adesso e mi stava da Dio! Il tutto completato da una maglietta in tinta e delle collanine fatte da me con la pasta tinta con la carta velina e l'alcool. Sdraiati su un bellissimo prato sulla riva del Cam, a Cambridge dove vivevamo, con un mangianastri vicino e qualche panino io e il mio bel inglese passavamo le domeniche a cantare e lui mi spiegava le parole che non capivo... a casa sua tenevamo il dizionario sul comodino e lui, che ce la metteva tutta per insegnarmi la sua lingua, allungava la mano anche nei momenti più...impensati e cercava la parola dicendo: "Questa la devi assolutamente imparare!!" (da allora mi diverto a dire che facevamo l'amore... con  il dizionario). Beh l'amore è il motore della vita e fa anche...imparare le lingue visto che da non saperla per niente in un anno e mezzo passai il temuto Certificate of Proficiency in English (CPE),con B...della mia classe di 25 passamo solo in 3! (mi fu detto che potevo prendere A ma che qualche errore di ortografia mi aveva fregato, che scoperta io ho problemi di ortografia anche in italiano!)...bei ricordi che mi fanno pensare che i "salti" nella vita siano importantissimi e che: con tanta paura dentro, una buona dose d' incoscienza, e nessuna intenzione di arrendersi spariscono: le gastriti, le tristezze da stagnazione e si aprono un'infinità di porte...basta buttarsi, grazie Cat Stevens!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Io ai tempi di questa canzone ero sposata già da un bel po' e mi rivedo mentre l'ascolto alla radio seduta sul davanzale della finestra di cucina che guardo fuori sognando di fare esattamente le stesse cose che tu hai fatto. Volevo già scappare ma non ho mai avuto il coraggio necessario. Avrei dovuto strapparmi di dosso tutte le inibizioni e gli insegnamenti sbagliati con cui mia madre si era affannata a coprirmi. Così ora che non ho madri né mariti, solo figli a tentare di ricoprirmi di sensi di colpa, faccio le cose che voglio, con molto ritardo, rischiando il ridicolo. Così è andata...

Angela Seracchioli pellegrina ha detto...

..lascia che gli altri la pensino come vogliono, figli compresi! Io non ho avuto né marito né figli ma ho visto intorno a me storie di figli ancora più oppressivi dei genitori..ha sempre a che vedere con il senso del possesso e lo trovo molto ingiusto specialmente se poi esce la frase malefica: "Lo diciamo o lo facciamo per il tuo bene!" Frase che nasconde sempre egoismo e prevaricazione...non è mai troppo tardi e, nei limiti della propria coscienza, siamo esseri liberi e abbiamo il diritto di seguire la nostra coscienza e solo lei. Lascia che il mondo dica...tanto non si andrà mai bene a tutti!!!