mercoledì 19 giugno 2013

Gabriele, l'angelo del Gargano è volato in cielo







Credetemi sono a pezzi, e se non fosse che la prima immagine che mi è venuta nel cuore è quella di Marisa e Gabriele che camminano felici sui prati fioriti del Paradiso, e la seconda quella delle campane di Monte Sant'Angelo che suonano a stormo per tutti e due...beh mi metterei in un angolino a piangere...su di me perchè quest'anno sto perdendo le mie radici, i miei amici, e Gabriele era un grande amico!
Ci conoscemmo davanti la biblioteca del Convento di San Marco, noi tre Marisa io e lui, noi eravamo in cammino per scrivere la guida, e iniziammo a parlare fitto fitto di pellegrini, di San Michele, del Gargano delle sue tradizioni....e Gabriele non si fermava più e dopo poco ero rintontonita e grata allo stesso tempo. Senza Gabriele non avrei trovato quell'ultima magica tappa per arrivare a Monte Sant'Angelo, senza Gabriele non avrei scoperto una montagna di cose sulle tradizioni pellegrine, senza Gabriele non avremmo il bellissimo Testimonium che viene dato alla Grotta, era suo, lo regalò poi a Padre Ladislao, una stampa dell'800 perfetta come testimonium! Senza Gabriele, che capiva la serietà del nostro cammino, e che se lo era andato a segnare e creava continui collegamenti per migliorare tutto sul cammino...che avrei fatto? E poi, e poi e poi...Gabriele un angelo in tutto: era stato frate francescano minore per molti anni poi se ne era uscito, attorno alla tavola di casa sua per un pranzo improvvisato assieme ai suoi bellissimi tre figli, c'eravamo detto proprio questo: "Pensa Gabriele, il Cielo voleva che nascessero, non potevi rimanere frate, non sarebbero nati questi capolavori!" E lui rideva dietro la sua lunga barba e i suoi begli occhi profondi brillavano. Perchè lui era un "mammo", diviso dalla moglie, lui era mamma e papà contemporaneamente e bastò quel pranzo per capire quanto lui riuscisse ad essere tutto e due e quanto i suoi figli lo amassero. E poi era infaticabile per tutto ciò in cui lui credeva e con una capacità intellettuale e organizzativa tutta speciale era riuscito a far considerare all'Unesco la possibilità di includere nei "patrimoni immateriali dell'umanità" la tradizione bellissima delle "fracchie" del Venerdì Santo a San Marco in Lamis dove lui viveva. Ma poi c'erano i pellegrinaggi dei "Sammarchesi" a Monte Sant'Angelo che lui animava e un'altro monte di cose che lo vedevano sempre come "l'anima".
Lui si schermiva quando gli dicevo: "Io sul Gargano ho due Arcangeli: Michele e Gabriele." Ma la sua fede era grande e il suo cuore ancora di più.
Vestiva sempre i sandali, era più frate dei frati, un francescano nel cuore e nell'anima e, credetemi, questo non è un elogio funebre perchè, quando si muore, si diventa tutti santi, quello che sto scrivendo lo dicevo di lui quando era in vita. Ho parlato poco fa con il suo gemello che vive a Sulmona e lui mi diceva: "Facciamo sì che tutto quello che lui faceva continui..." Certo, SEMPRE!!
Gabriele era giovane, appena 59 anni ma era malato, una malattia che non so che nome abbia ma che gli dava dei cali di pressione o delle punte altissime e così, forse, il caldo terribile di questi giorni l'ha stroncato...ma lui non si risparmiava in nulla e così chissà che stava facendo per qualcun'altro quando è volato via?
Domani partiremo per il mini-cammino per Marisa...il 21 la prima Messa alla Verna sarà dedicata a: La Pellegrina Marisa e al Pellegrino Gabriele...non credevo di dover chiedere questa aggiunta...per lui che con un'infinità di bellissimi emails mi è stato vicino nei giorni ultimi della nostra amica comune.
Nelle foto li vedete insieme e l'ultima è di novembre per l'incontro della Rete dei Cammini a San Giovanni Rotondo...l'ultima foto con lui vicino ai segnali che lui e i suoi amici pellegrini hanno fatto per facilitare il percorso a tutti voi.
Mi mancherà da morire, mi mancheranno i suoi emails e vorrei prendere in mano il telefono e...chiamare Marisa e dirglielo...ma non posso.
Sono insieme, sono in Cielo, sono belli, così belli che Dio li ha voluti con Lui e adesso smetto di scrivere perchè non vedo più niente.

Arcangele Sante Mechele
nua stame pe lecenziarece da te,
se l’anne che ve non ce vedime qua
cima vedè all’eternità.
Dacce la lecenza,
dacce la santa benedizione.
antica preghiera dei pellegrini di San Marco in Lamis che mi diede Gabriele e che ho voluto nella quarta di copertina della guida...lui è con Lui e con il suo Francesco e il suo percorso di vita l'ha compiuto in pienezza,  questa è la sua eredità GRAZIE GABRIELE!

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